20 mag 2024 3 min read

Alla base dell’energia pulita: i metalli per la transizione energetica

By Elisa Piscopiello , Michael Stewart

Nel primo di due post sul tema dell’energia pulita, analizziamo il ruolo dei metalli nell’alimentare la transizione alle energie rinnovabili.

Mixed-metals.jpg

Nell’intera storia energetica dell’umanità, le materie prime hanno svolto un ruolo fondamentale. Dal carbone che ha dato vita alla rivoluzione industriale fino al boom del petrolio nella seconda metà del ventesimo secolo, le materie prime sono state il motore di enormi cambiamenti nelle nostre vite. Ora che il mondo sta passando dai combustibili fossili all’energia rinnovabile, una nuova serie di materie prime assumerà un ruolo centrale.

Nei nostri due post prenderemo in esame due ampie categorie di materie prime e di strumenti politici fondamentali per la transizione energetica:

  1. Materie prime per la transizione: ad esempio i metalli per la transizione come input critici per la produzione, la distribuzione e lo stoccaggio di energia pulita
  2. Carbon pricing: uno strumento politico che disincentiva le attività inquinanti e aumenta la competitività delle rinnovabili

Metalli per la transizione per la generazione e l’immagazzinamento dell’energia

I metalli sono il fondamento della transizione energetica: consentono la costruzione di ampie turbine eoliche, connettono i pannelli solari con i sistemi di distribuzione e immagazzinano l'energia nei veicoli elettrici (VE).

I metalli necessari per la transizione energetica possono essere suddivisi in quattro categorie:

  • Metalli critici: rappresentano gli input fondamentali per l’infrastruttura delle energie rinnovabili. Tra gli esempi figurano l’alluminio per la sua elevata forza specifica e la resistenza alla corrosione, e il rame per l’elevata conducibilità termica ed elettrica
  • Metalli per lo stoccaggio di energia: metalli come il litio, il nichel e il cobalto hanno un ruolo fondamentale nelle celle per batterie. Abbiamo trattato nel dettaglio l’argomento in questo whitepaper
  • Metalli di supporto: ferro, piombo e stagno sono necessari per la costruzione della rete elettrica e delle infrastrutture associate
  • Metalli speciali di supporto alla transizione: metalli preziosi come argento, oro e platino hanno proprietà fisiche che li rendono input fondamentali per i sistemi di generazione di energia rinnovabile

La transizione energetica alimenta l’aspettativa di un significativo incremento nella domanda complessiva di metalli. Tra il 2022 e il 2030 la domanda di metalli dovrebbe registrare un tasso di crescita annuo composto fino al 40%1 con un ulteriore incremento del 600% entro il 2050.2

Se da un lato i metalli critici necessari per la produzione di energia pulita, lo stoccaggio di energia e i VE costituiscono una risorsa abbondante, estrarne ingenti volumi e immetterli nelle supply chain per soddisfare questa domanda non è così semplice. Entro la fine del decennio si prevedono ampie carenze di disponibilità per diversi metalli, in alcuni casi già evidenti oggi:

 

ENTRA-chart-1.png

Nonostante la potenziale carenza di metalli fondamentali, la spesa in conto capitale rimane ben inferiore a quella che sarebbe necessaria per raggiungere lo zero netto, perché le società minerarie si trovano a dover sostenere costi operativi e di manodopera più elevati e complessi iter autorizzativi. Questi significativi limiti all’offerta incrementano ulteriormente la pressione rialzista sui prezzi di tali metalli.

 

ENTRA-chart-2.png

 

Dal punto di vista delle materie prime, le fonti energetiche a basse emissioni di carbonio potranno supportare la transizione nei prossimi anni fino a quando sarà possibile fare pieno affidamento sull’energia pulita nei momenti di picco della domanda. Detto questo, i metalli rimangono le principali materie prime che continueranno ad alimentare il mondo a emissioni zero.

La carenza di metalli nelle filiere è uno degli ostacoli della transizione energetica ma rappresenta anche un’opportunità unica. La transizione energetica da un’economia basata su combustibili fossili a un’economia alimentata dall’energia pulita è incentrata su nuovi input che non sono ancora rappresentati nei portafogli di materie prime.

Questo apre potenziali opportunità per gli investitori che, in linea con questa transizione, vorranno ridurre l'esposizione ai future basati sui combustibili fossili tradizionali e sfruttare i metalli che costituiranno il motore di un mondo decarbonizzato.

Nella seconda parte di questo post analizzeremo il ruolo del carbon pricing come strumento politico per incentivare le attività a basse emissioni di carbonio.

* A scopo puramente illustrativo. Eventuali riferimenti a specifici titoli sono basati sui dati storici e non implicano che tali titoli siano o saranno detenuti in alcun portafoglio LGIM. Le informazioni qui contenute non costituiscono una raccomandazione ad acquistare o vendere alcun titolo. Ipotesi, opinioni e stime sono forniti unicamente a scopo illustrativo. La correttezza delle previsioni effettuate non può in alcun modo essere garantita.

  1. Fonte: Bank of America, 2023.
  2. Fonte: ibid.

 

Key risks

The value of any investment and any income taken from it is not guaranteed and can go down as well as up, and investors may get back less than the amount originally invested.
Whilst we have incorporated ESG information into investment decision making and stewardship practices, there can be no assurance that any responsible investing goals will be met.

Rischi principali

Il valore di un investimento e di qualunque rendimento da questo generato non è garantito e può diminuire o aumentare e gli investitori potrebbero non riuscire a recuperare l’importo inizialmente versato. Prima di prendere qualunque decisione di investimento è richiesto di leggere e comprendere i rischi associati a ciascun fondo o strategia di investimento. Maggiori informazioni sui rischi di investimento sono disponibili sui Fund’ Centres di LGIM.

Elisa Piscopiello

Senior ETF Analyst

Elisa joined LGIM as ETF Analyst in June 2021. She contributes towards the development and analysis of investment strategies, whilst also supporting ETF distribution and marketing efforts. Prior to that, Elisa worked as Multi Asset Investment Support Executive at Liontrust, and as Investment Dealing Assistant at Architas. In 2016 she graduated from the University of Kent with a First Class degree in Financial Economics with Econometrics. She holds the Diploma in Investment Management (ESG) and is a CFA charterholder.

Elisa Piscopiello

Michael Stewart

Head of Pooled Index Strategy

Michael focuses on the creation and ongoing support of investment strategies for LGIM's ETFs as well as the strategic role for ETFs within the business. Before joining us in 2019, Michael worked in ETF product development at Invesco, developing and supporting a wide range of ETFs across all asset classes. He holds an MBA from Bayes Business School (formerly Cass), University of London, and is a CFA Charterholder. When he’s not studying investment strategies, Michael likes running, vegan cooking and European train travel. 

Michael Stewart