Alla base dell’energia pulita: il carbon pricing
Analizziamo il ruolo del carbon pricing nel promuovere le attività a basse emissioni di carbonio.
Pur non essendo una commodity di per sé, il carbon pricing è considerato lo strumento politico più efficace per incentivare l’abbandono dei combustibili fossili incrementando il costo delle attività inquinanti. Per questo motivo, la fissazione del prezzo del carbonio è considerato un altro strumento chiave della transizione energetica.
Nel primo post di questa serie, abbiamo analizzato il ruolo dei metalli nella transizione verso l’energia pulita. Il carbon pricing, come strumento politico, porta questo processo al livello successivo.
I sistemi “cap-and-trade” limitano la quantità totale di alcuni gas serra che possono essere rilasciati e la riducono nel tempo per raggiungere obiettivi precisi di riduzione delle emissioni. Un prezzo del carbonio stabile o crescente aumenta il costo delle attività inquinanti. Quantità di quote inferiori e prezzi più elevati rendono le aziende sempre meno propense a inquinare.
Oltre 40 Paesi hanno già messo in atto dei meccanismi per la fissazione del prezzo del carbonio; nello specifico abbiamo individuato tre sistemi particolarmente significativi in funzione della loro liquidità, entità e longevità:
- Quote di carbonio dell’Unione Europea (EUA): L’EUA, il primo, più ampio e più liquido mercato al mondo, rappresenta il 90% del valore del mercato “cap and trade”.1 Focalizzato sulla generazione di energia, sull’industria e più di recente sull’aviazione, punta a ridurre le emissioni del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.2
- Quote di carbonio della California (CCA): Il CCA, il secondo mercato più liquido al mondo, punta a ridurre le emissioni derivanti dalla generazione di energia, dall’industria, dagli edifici e dai trasporti del 40% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030 e dell’80% entro il 2050.3
- Iniziativa regionale sui gas a effetto serra (RGGI): La prima iniziativa statunitense obbligatoria, multi-statale e basata sul mercato, focalizzata nello specifico sulla generazione di energia, punta a ridurre le emissioni del 30% rispetto al limite del 2020 entro il 2030.4
Nel complesso questi tre grandi mercati del carbonio hanno generato quasi USD200 miliardi di ricavi dal lancio per aiutare a finanziare la transizione. A livello globale, il carbon pricing sta acquisendo slancio, e il numero di settori particolarmente inquinanti interessati dall’iniziativa è destinato ad aumentare.
La domanda associata alla transizione energetica sta mettendo sotto pressione un’offerta di metalli già in crisi. Strumenti politici come le quote di carbonio sono un altro elemento cruciale necessario per rendere la transizione energetica una realtà.
Ipotesi, opinioni e stime sono forniti unicamente a scopo illustrativo. La correttezza delle previsioni effettuate non può in alcun modo essere garantita.
- Fonte: International Carbon Action Partnership, 2024.
- Fonte: ibid.
- Fonte: ibid.
- Fonte: ibid.
- Fonte: International Carbon Action Partnership
Key risks
The value of any investment and any income taken from it is not guaranteed and can go down as well as up, and investors may get back less than the amount originally invested.
Whilst we have incorporated ESG information into investment decision making and stewardship practices, there can be no assurance that any responsible investing goals will be met.
Rischi principali
Il valore di un investimento e di qualunque rendimento da questo generato non è garantito e può diminuire o aumentare e gli investitori potrebbero non riuscire a recuperare l’importo inizialmente versato. Prima di prendere qualunque decisione di investimento è richiesto di leggere e comprendere i rischi associati a ciascun fondo o strategia di investimento. Maggiori informazioni sui rischi di investimento sono disponibili sui Fund’ Centres di LGIM.